ho da poco sostenuto l'esame di Teoria dei circuiti e volevo condividere la mia esperienza.
L'esame si compone di una parte pratica e una parte teorica. La parte pratica consiste in una relazione/tesina su un argomento a scelta tra una lista di elaborati: viene sviluppata in LTSpice e Matlab a livello codice e con una presentazione power point in sede d'esame relativa ai risultati ottenuti. Per chi segue il corso, questa tesina viene ultimata facilmente durante le ore di laboratorio e il prof visiona i vari passi del programma. Per chi non segue, si può tranquillamente fare a casa, e poi andare a ricevimento per mostrare cosa si è fatto e se è in linea con l'idea del prof.
Seguire il corso non è indispensabile: il prof in classe riprende pari pari gli appunti disponibili sul suo sito e solo in rari casi aggiunge qualcosa di nuovo.
L'esame come detto si apre con la discussione dell' elaborato con una presentazione power point: il prof ascolta e raramente fa domande, al max sono domande di pura curiosità. ( avendo seguito il corso il prof già sapeva cosa avevo fatto e i risultati ottenuti). Dopo aver terminato la presentazione inizia l'esame vero e proprio: sono tre domande, scritte, generalmente una per ogni parte di programma. Il prof. all'esame è tranquillo, ma comunque chiede piccolezze e valuta se effettivamente si è capito un argomento. Le domande scritte sono standard (studiati gli appunti bene) non capiterà mai una domanda che non si sa; la discussione della risposta può andare leggermente oltre, ma con ragionamento si risponde tranquillamente. ( le slide che sono sul suo sito fanno parte del programma, eccetto il blocco iniziale e quello finale che sono seminari e non si portano)
L'esame in sè si può fare, ma non è bellissimo da studiare: sono argomenti abbastanza noiosi e veramente da capire per ricordare tutto. Un mix tra analisi II, algebra e introduzione ai circuiti. Certamente non è un esame da preparare in un paio di settimane, forse il tempo giusto è un mesetto senza strapparsi i capelli.
Vi scrivo le domande che mi è capitato di sentire durante il mio appello:
1) Equazioni e variabili di stato: caso lineare (circuito resistivo) e caso non lineare (esempio con condensatore non lineare, anche solo qualitativamente)
2) Valutazione dell'errore e ordine di convergenza di Newton Raphson
3) Sintesi di Foster. ( domande ulteriori: cosa accade se ho un bipolo con resistori, induttori e condensatori? cosa posso estrarre essendo sicuro che la parte restante sia ancora positive real? Cosa intendiamo per coordinate normali? (solo a voce senza dimostrazione) Perchè le utilizziamo e quando le possiamo utilizzare?
4) Criteri di stabilità, unicità delle soluzioni caso lineare e non lineare, biforcazioni e biforcazione di Hophf.
5) Esistenza di equazioni di stato nel caso a-dinamico e equazioni di stato con albero proprio.
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