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Una Foto Al Giorno

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Una foto al giorno...mette il pazzo intorno


29 gennaio 10: Altricentrismo PDF Stampa E-mail

Altricentrismo

"Wagliò sei grandioso!","Perchè?Che ho combinato stavolta? :S" A dir la verità mi sembrava fin troppo strano, eppure lo stava dicendo sul serio, e per cosa? semplicemente per esprimermi la sua contentezza in una delle mie azioni per cui non ci faccio nemmeno caso. Certe persone ci fanno il callo, a forza di colpi duri si fanno crescere una corteccia che non li fà più stupire di nulla, della cattiveria delle persone, della loro crudezza e del loro menefreghismo; non li biasimo, e non biasimo nemmeno questi ultimi, d'altronde è un mondo che gira in questo modo, e a tale inerzia sono immuni in ben pochi. Ma a me non và, no no! Proprio questo sito incarna tutto ciò, e vi spiegherò il perchè. Anche se per versi aprimmo questo spazio per noi stessi, per giocare un pò con la rete, per condividere foto e stupidaggini; alla fine, per comodità e semplicità, decidemmo di farlo diventare un luogo di scambio per l'università, e decidemmo di rendere tutto ciò pubblico. L'idea alla base era molto semplice, ma ben presto si rivelò inefficace. Spesso in alcuni esami, anche piccoli files trovati sparsi in giro per la rete, ci hanno dato grandi aiuti, facendoci superare piccoli e grandi ostacoli spesso facendoci risparmiare parecchio tempo. Contando che per il nostro cdl le risorse e le piattaforme scarseggiavano, ci siam detti, perchè non aprirne uno? Come noi abbiamo trovato dei files magici che ci hanno dato una mano, ne condivideremo noi degli altri e creando questo circolo vizioso tutto sarà più facile e la laurea più vicina "se non ci diamo una mano a vicenda noi...". Ed insomma, presto detto, riempimmo questo sito di informazioni e materiale su materiale. Ma finimmo solo per l'essere proprio dei pazzi, e non in senso lato, più di tufano. Da ingenui abbiamo potuto credere di non diventare l'ennesimo rapidshare, di poter credere nella fiducia delle persone, di riuscire a trasmettere il nostro messaggio. Come vedete, ad un anno dalla fondazione, solo una decina di utenti su duecento attivi. Insomma, non possiamo aspettarci che si riceva senza dare, eppure utopicamente questo sarebbe l'ideale, Machiavellisticamente, vivere senza la preoccupazione di perdere qualcosa, nè tantomeno paura di non riceverne. Lascio tutto in sospeso, ragionateci sù. e non pensate troppo a voi stessi.

Ultimo aggiornamento Venerdì 29 Gennaio 2010 22:59
 
22 novembre 09: Tecnovivibilità PDF Stampa E-mail

Tecnovivibilità

"Ti rendi conto che una ventina di anni fà non era mica possibile fare copia ed incolla sulle bobine magnetiche? Ora invece, tu sbagli, io apparo, che bella chiavec è pianist". Beh, sebbene stavo scherzando, un filo di verità c'è, ed è insindacabilmente vero, la tecnologia ora è parte della nostra vita. Dover incidere un brano non è più passare la mattinata in sala di registrazione nel cercare un'esecuzione buona, quanto piuttosto passare tutta la mattinata in sala di registrazione ad unire fra di loro gli innumerevoli frammenti di 10 secondi l'uno nel cercare un esecuzione letteralmente perfetta. In questo verso, quale pazza mente potrebbe mai affermare che la tecnologia non migliora la vita. La tecnologia che, ci semplifica il nostro modo di vivere, ci risparmia del tempo, ci rende possibile l'impossibile, ci rende onnipresenti e sopratutto onniscienti. Mi desta sempre meraviglia nello scoprire la rinata vita di qualche diversamente abile, come l'incredibile storia del blogger locked-in nostrano. Parlare con un nonno può facilmente rendere l'idea di un salto tecnologico, che pressochè è iniziato con l'avvento della televisione nei 50', ma sopratutto l'avvento del commodore ed infine quello di internet; del cambio degli usi e costumi dell'umanità, cosa che nemmeno Verne si sarebbe mai immaginato e che forse solo Asimov sulla stregua di una robofilia nascente ha buttato una trama ancora valevole fino al prossimo decennio. Ma...c'è sempre un ma...ma tutto ciò conviene? è questa la realta che ci stiamo costruendo? o semplicemente la stiamo denaturando? Parlandone con un'hamish, ti direbbe che tutto ciò è immorale, parlandone con l'ennesimo Aranzulla ti direbbe che è il futuro. Sta il fatto chè ci stiamo lasciando coinvolgere fin troppo, nel rendere letteralmente dipendenti; non è più la peste ad uccidere, ma un semplice blackout; oppure mi sbaglio. tecnologia è ovunque, anche se non la vediamo, sul nostro mobile, nelle nostre mani, sotto la nostra pelle. Stiamo costruendo una nuova "natura" non più composta da carbonio, ma solo dal rame. Insomma quel che voglio dire è che, dovremmo riscoprire le nostre radici, imparare a distinguere le nostre radici e le nostre vere necessità...Siamo tutti drogati dall'elettrone... Figuratevi poi se siete ingegneri elettronici, questa è una continua overdose!

Ultimo aggiornamento Lunedì 23 Novembre 2009 19:25
 
30 ottobre 09: Fare e Strafare PDF Stampa E-mail

Fare e Strafare"Certo che son proprio bravi"-"Si...(senza parole)". Non capita tutti i giorni di assistere ad eventi mondani del genere, che se da un lato puzzano anche troppo di intellettualismo, dall'altra ti fanno rendere conto che si vive letteralmente in un mare di ignoranza. Un concerto in sala Martucci a quattro mani di una coppia che conosco da anni, con esibizione di una ballerina e di un'attrice, nell'aria si sfiorava dedizione ma sopratutto perfezione. Quelle note come se fossero tornite, anno dopo anno, goccia dopo goccia, fino a raggiungere livelli che ignoravo. Certo le mie orecchie profane, non possono che denotare una perfezione esecutiva, ma i miei occhi, che in così pochi anni ne han viste di tutti i colori, di certo non mentiranno nel dire che la cosa più vera, e più piacevole, è il fatto che tanta dedizione rende tutto così affascinante. In un periodo dove tutti perdono il proprio tempo nel peggiore dei modi, ammirare che qualcuno che coglie la perfezione dei suoi frutti affascina. Anche se, dopo esser tornato a casa, il dubbio ti assale, come ogni volta, no, non sarà gelosia, non sarà invidia, nei miei complimenti non c'erano altro che parole pregne di felicità, quanto piuttosto il vuoto che trovi, nel vedere che la tua vita invece non focalizza nulla. Molti pensieri più tardi, quello che ho capito è che diciamo, sono due strade differenti. C'è chi nella vita dà il tutto e per tutto, mirando alla perfezione in una particolare sfera, raggiungendo pure sempre livelli altissimi ma raramente ( di una rarità sconfortante ) ben lontani da superare il tetto, quello stato dell'arte che tutti mirano a sfondare. E invece c'è chi, come me, preferisce fare di tutto, non mirare ad eccellere in qualcosa, ma provare e riprovare di tutto, voler cimentarsi sempre in qualcosa e sopratutto in qualcosa di nuovo, non tanto una mancanza di dedizione nè un'incapacità di concentrazione, quanto piuttosto la voglia di conoscenza e una certa curiosità, che non saprei come definire, infantile, di voler sapere tutto, di non voler mai trovarsi in un discorso in cui non si abbia la minima idea dell'argomento. D'altronde, come tutto, ha sempre un'altra faccia della medaglia, la faccia in cui nessuno mai si complimenterà per la tua eccellenza, nessuno mai ti elencherò fra albi d'oro nè fra quell'elite dominante; se non quello dell'etichetta di tuttologo, che di tutto non sà nulla. Ebbene io ho scelto questa seconda, perchè come diceva lucrezio, quel vecchio fra la folla potrà alzarsi e dire di aver vissuto la vita a fondo. D'altronde potremmo vertere la parola in "accanimento" e rimettere tutto in discussione quanto appena detto. più sopra. Questa è la modulazione della mia vita, e non c'è migliior modo di viverla, secondo me. Ed infine invece, c'è chi concentra la propria vita nelle stupidaggini, beh, qua ometto qualsiasi commento, ovvio; e lascio a voi la definizione di stupidaggini, perfettamente opinabile in qualsiasi caso.

Ultimo aggiornamento Venerdì 30 Ottobre 2009 14:33
 
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