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22 novembre 09: Tecnovivibilità |
"Ti rendi conto che una ventina di anni fà non era mica possibile fare copia ed incolla sulle bobine magnetiche? Ora invece, tu sbagli, io apparo, che bella chiavec è pianist". Beh, sebbene stavo scherzando, un filo di verità c'è, ed è insindacabilmente vero, la tecnologia ora è parte della nostra vita. Dover incidere un brano non è più passare la mattinata in sala di registrazione nel cercare un'esecuzione buona, quanto piuttosto passare tutta la mattinata in sala di registrazione ad unire fra di loro gli innumerevoli frammenti di 10 secondi l'uno nel cercare un esecuzione letteralmente perfetta. In questo verso, quale pazza mente potrebbe mai affermare che la tecnologia non migliora la vita. La tecnologia che, ci semplifica il nostro modo di vivere, ci risparmia del tempo, ci rende possibile l'impossibile, ci rende onnipresenti e sopratutto onniscienti. Mi desta sempre meraviglia nello scoprire la rinata vita di qualche diversamente abile, come l'incredibile storia del blogger locked-in nostrano. Parlare con un nonno può facilmente rendere l'idea di un salto tecnologico, che pressochè è iniziato con l'avvento della televisione nei 50', ma sopratutto l'avvento del commodore ed infine quello di internet; del cambio degli usi e costumi dell'umanità, cosa che nemmeno Verne si sarebbe mai immaginato e che forse solo Asimov sulla stregua di una robofilia nascente ha buttato una trama ancora valevole fino al prossimo decennio. Ma...c'è sempre un ma...ma tutto ciò conviene? è questa la realta che ci stiamo costruendo? o semplicemente la stiamo denaturando? Parlandone con un'hamish, ti direbbe che tutto ciò è immorale, parlandone con l'ennesimo Aranzulla ti direbbe che è il futuro. Sta il fatto chè ci stiamo lasciando coinvolgere fin troppo, nel rendere letteralmente dipendenti; non è più la peste ad uccidere, ma un semplice blackout; oppure mi sbaglio. tecnologia è ovunque, anche se non la vediamo, sul nostro mobile, nelle nostre mani, sotto la nostra pelle. Stiamo costruendo una nuova "natura" non più composta da carbonio, ma solo dal rame. Insomma quel che voglio dire è che, dovremmo riscoprire le nostre radici, imparare a distinguere le nostre radici e le nostre vere necessità...Siamo tutti drogati dall'elettrone... Figuratevi poi se siete ingegneri elettronici, questa è una continua overdose!
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Ultimo aggiornamento Lunedì 23 Novembre 2009 19:25 |