Gentili utenti, di seguito potete trovare tutto quello che c'è da sapere riguardo lo sciopero indetto dal 5 al 9 luglio, incomincio pubblicandovi la lettera inviataci dal nostro rappresentante del Cdl Romano Marciano Thomas.
Ne stiamo discutendo, e ti invitiamo a partecipare nell'apposita sezione.
Qui trovate una lista, in aggiornamento continuo, dei professori che partecipano (e quindi degli esami che salteranno).
Ecco i risultati dell'assemblea di Lunedì 19: il festival della non-concretezza: leggi il comunicato ufficiale.
"Durante l'assemblea tenutesi a piazzale tecchio il 30 giugno tra ricercatori,professori associati,professori ordinari e studenti si è deliberato a maggioranza un blocco della didattica che si terrà dal 5 luglio fino al 9 luglio, giorno in quale si terrà un ulteriore assemblea per decidere il da farsi nei giorni succesivi". Ragazzi io vi informo cmq ke questa è solo una delibera di un assemblea e non del consiglio di Facoltà quindi se avete qualke esame da sostenere in questo periodo vi consiglio di inviare una mail al professore con il quale dovrete sostenere l'esame xkè non tutti aderiranno al blocco in quanto una parte erano contrari come noi rappresentanti. Volevo però dirvi di non colpevolizzare ki aderisce ma di cercare di capire la situazione ke si sta creando e dell'avvenire incerto ke ci aspetta. Durante l'assemblea inizialmente si parlava addirittura di bloccare l'intero mese di luglio e oltre ma fortunatamente ciò non è avvenuto. Alcuni professori,in accordo con noi rappresentanti, hanno fatto capire ke tale iniziativa va a colpire in modo particolare soprattutto noi studenti e ke l'impatto mediatico ke i ricercatori vogliono ottenere si può proseguire anke prendendo altri provvedimenti; tra le proposte spicca quella di sostenere esami in piazza e in luoghi pubblici( si è parlato anke di andare sotto il ministero) per dimostrare il lavoro a livello didattico sostenuto da professori e ricercatori in modo da non ledere noi studenti e non dare agli altri possibili armi di strumentalizzazione che coprirebbero il vero motivo della protesta e cioè la salvaguardia dell'università e ottenendo lo stesso una risposta mediatica a livello nazionale. Per questo vi invito, nel caso in cui professori o ricercatori vi informino ke gli esami non potranno essere sostenuti, di inviare più mail possibili sostenendo quest'ultima proposta e di far capire ke noi studenti vogliamo partecipare alla salvaguardia dell'università come loro, ma questo non deve andare contro proprio una parte di essa xkè siamo tutti parte dello stesso sistema.
Comunicato approvato nell’assemblea dei professori e ricercatori della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Napoli FEDERICO II.
I professori e ricercatori della Facoltà di Ingegneria della Università degli Studi di Napoli Federico II, visto il testo della manovra del DL 31 maggio 2010 n.78 “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica” in relazione alle ricadute sul sistema universitario e sui professori e i ricercatori, approvano e fanno proprio il parere espresso dal CUN nell’adunanza del 9 giungo 2010 ed in aggiunta evidenziano quanto segue:
1. La manovra proposta dal governo riduce ulteriormente ed in maniera sensibile le risorse destinate all’Università e quindi alla ricerca e alla formazione, fondamentali per lo sviluppo culturale, economico e sociale di un Paese civile. L’Italia è il solo paese che in controtendenza a quanto avviene nei Paesi più progrediti d’Europa e del resto del mondo, ha previsto un taglio degli investimenti per l’Università e la ricerca; questi tagli sul budget del MIUR sono ancora più gravi se si considera che la percentuale del PIL destinata all’istruzione superiore è dello 0,8% contro l'1,3% dei paesi OCSE; che l'entità della spesa per la formazione universitaria rispetto al totale della spesa pubblica per servizi è dell'1,6% contro una media del 2,9% nell’Unione Europea; che l'entità della spesa annua italiana per la formazione universitaria è di 6.900 euro per studente contro i 9.600 della media europea; che il rapporto tra studenti e docenti italiani è di quasi sei punti superiore alla media OCSE (21,4 contro 15,8); che la percentuale nazionale di laureati e dottori di ricerca sulla popolazione attiva è meno della metà rispetto agli altri paesi di economia avanzata (12 contro 26).
2. la manovra finanziaria non sana per nulla il pesante taglio ai finanziamenti per l’università operato dalla ben nota Legge 133/08, per cui le risorse che si libereranno per effetto del turnover nei prossimi anni, durante i quali un numero estremamente elevato di docenti verrà collocato a riposo, dovrà essere impiegato dalle Università per porre rimedio ai tagli e si determinerà così una perdita secca di posti di ruolo che, insieme alla drastica riduzione dei fondi, porterà al sostanziale azzeramento delle opportunità di investimento e di inserimento e progressione di carriera per il personale docente.
3. I docenti universitari chiedono di essere sottoposti a meccanismi seri di valutazione del merito e non vogliono sottrarsi a sacrifici e misure anche severe purché eque. Le misure previste per i docenti universitari, che già dalle statistiche OCSE risultano tra i meno remunerati d’Europa, sono invece inique, punitive e di una entità inaudita. La manovra infatti bloccando per tre anni classi e scatti stabilendone l’irrecuperabilità anche a posteriori e bloccando l’adeguamento annuale delle posizioni stipendiali sulla base degli indici annualmente determinati dall’Istat, comporta una significativa modifica delle curve retributive della docenza. Gli effetti del blocco sono differenziati per posizioni ed età anagrafica ma il rallentamento della dinamica retributiva produce danni maggiori per i docenti più giovani. Proprio perché i tagli non sono recuperabili, il loro effetto va misurato in termini di perdita sull’arco dell’intera carriera e per un giovane supera di gran lunga i centomila euro sull’intero periodo lavorativo.
4. I docenti universitari, la cui progressione di carriera è da sempre agganciata a quella dei magistrati e di altre categorie non contrattualizzate, è la sola categoria a cui non si riconosce la possibilità di recuperare il blocco degli scatti.
Alla luce di queste considerazioni i professori e i ricercatori della Facoltà di Ingegneria della Università degli Studi di Napoli Federico II chiedono: ‐ La revisione dei tagli imposti al FFO dalla Legge 133/08; ‐ l’abolizione, nel rispetto dell’autonomia universitaria, dei vincoli di destinazione per le risorse resesi disponibili grazie al turn‐over; ‐ la mitigazione del blocco del turn‐over attualmente inasprito al 20 % delle risorse liberatesi; ‐ Il recupero degli incrementi stipendiali e degli scatti bloccati per il triennio 2011‐2013.
Al fine di rendere tutti consapevoli delle gravi ripercussioni che l’eventuale attuazione della manovra finanziaria e l’approvazione del DDL 1905 produrrebbero nel mondo universitario e di conseguenza nel Paese, i professori e ricercatori della Facoltà di Ingegneria della Università degli Studi di Napoli Federico II proclamano:
LA SOSPENSIONE DEGLI ESAMI DI LAUREA E DI PROFITTO DAL 5 LUGLIO AL 9 LUGLIO. L’ASSEMBLEA SI RIAGGIORNERA’ IL 9 LUGLIO PER VALUTARE LO STATO DELL’AGITAZIONE ED EVENTUALMENTE ATTUARE, IN ALTRE FORME, AZIONI ATTE A RICHIAMARE L’ATTENZIONE PUBBLICA.
AVVISO A TUTTI GLI STUDENTI DELLA FACOLTA’ DI INGEGNERIA DI NAPOLI
In seguito alla sospensione delle attività didattiche da parte dei ricercatori ed alcuni docenti della Facoltà di Ingegneria dal 5 al 9 Luglio viene indetta una
ASSEMBLEA GENERALE DEGLI STUDENTI
Martedì 6 Luglio alle ore 10 in Aula Magna a Piazzale Tecchio, per informare e discutere sulla linea da adottare nei confronti del BLOCCO DELLA DIDATTICA nella nostra Facoltà
SIETE TUTTI INVITATI A PARTECIPARE E A DARE IL VOSTRO CONTRIBUTO
Documento dell’Assemblea Generale degli Studenti della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” documento originale scaricabile qui
Cari colleghi studenti e non, questo è il documento ufficiale nato dall'Assemblea Generale degli Studenti di ieri, martedì 6 Luglio, tenutasi in Aula Magna
Documento dell’Assemblea Generale degli Studenti della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” del 06.07.2010
In seguito alla sospensione degli esami di laurea e di profitto dal 5 al 9 Luglio proclamata dall’Assemblea dei professori e ricercatori della Facoltà di Ingegneria del 30.06.2010 in relazione alle ripercussioni che l’attuazione della manovra finanziaria e l’approvazione del DDL 1905 produrrebbero nel mondo universitario e nel resto del Paese, gli Studenti di Ingegneria condividono le motivazioni che spingono il corpo docente a protestare contro lo smantellamento dell’Università Pubblica, tuttavia, non appoggiando l’attuale forma di protesta adottata, sostengono la necessità di individuare soluzioni alternative come proposto nel seguito In tal senso, per limitare i disagi provocati dalla sospensione dal 5 al 9 Luglio e favorire la discussione all’interno delle componenti universitarie, chiedono all’Assemblea dei Professori e dei Ricercatori di fare proprie le proposte che verranno avanzate al prossimo Consiglio di Facoltà di:
- Estendere la finestra degli esami rispetto a quella già approvata in precedente Consiglio di Facoltà, ovvero permettere di sostenere esami di profitto agli studenti in corso e fuoricorso anche nelle settimane che vanno dal 2 al 7 Agosto e dal 27 al 2 Ottobre, invitando gli stessi docenti ad inserire date d’esame in tali settimane.
- Derogare il vincolo di sostenere gli esami di profitto 20 giorni prima della seduta di Laurea di Settembre e permettere ai laureandi di tale seduta di poter sostenere esami fino a 4 giorni prima dell’inizio della seduta (ossia sino al 18, sabato precedente alla settimana di inizio della sessione). Ricordiamo che il vincolo attuale è il 2 Settembre. In aggiunta si chiede di prolungare sino al giorno 20 settembre (2 giorni prima dell’inizio della seduta di Laurea del mese anziché 7 gioni), il tempo necessario per presentare la domanda di rinuncia per sostenere l’esame di laurea.
- Tutelare i possessori di Borsa di Studio e Studenti Erasmus che necessitano di sostenere esami per rispettare i criteri del loro status
Inoltre propongono all’Assemblea dei Professori e dei Ricercatori della Facoltà di Ingegneria di:
- Adottare, qualora lo stato di agitazione proseguisse oltre il 9 Luglio, altre forme di protesta che non vadano ad intaccare la componente universitaria più debole e meno tutelata quale quella degli studenti, garantendo lo svolgersi degli esami di profitto e di laurea per il resto del mese di Luglio.
- Organizzare seminari informativi sul DDL 1905 del Ministro Gelmini nel mese di Luglio e di Settembre. Di realizzare una ripresa su Web-Tv degli stessi per permetterne la visione e la diffusione più completa.
- Sostenere gli esami di profitto e di laurea in luoghi pubblici (piazze, strade, stazioni, aeroporti) per coinvolgere e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle motivazioni della protesta
- Realizzare una piattaforma di rivendicazione con i ricercatori ed i professori e convocare assemblee pubbliche di aggiornamento con cadenza periodica.
- Realizzare una campagna informativa (supportata da materiale cartaceo ed elettronico per la condivisione) da parte dei professori e dei ricercatori sulle motivazioni della protesta
- Richiedere al Consiglio di Facoltà di Ingegneria, al Senato Accademico ed al Consiglio di Amministrazione di questo Ateneo, di assumere una posizione ufficiale sulle “riforme” universitarie e sulle azioni di protesta da intraprendere.
- Consentire ai rappresentanti degli studenti di avere diritto di voto nelle Assemblee dei Professori e dei Ricercatori.
- La Remissione degli incarichi istituzionali da parte di tutte le componenti universitarie, ovvero Ordinari, Associati, Ricercatori e Rappresentanti degli Studenti stessi.
RESOCONTO E SVILUPPI FUTURI dell'Assemblea dei Professori e dei Ricercatori di Ingegneria tenutasi il 9 Luglio
Cari colleghi studenti e non, voglio esordire così:
IL 9 LUGLIO VOLEVA ESSERE UN MOMENTO DEMOCRATICO E DECISIVO PER LA FACOLTA' DI INGEGNERIA.
Così, ahimè, non è stato!
Riporto subito il responso così da evitare, a chi non è interessato, di leggere tutta la nota:
La sospensione delle attività didattiche è rientrata per i prossimi giorni e sarà convocata un'apposita assemblea di Ateneo la settimana prossima(probabilmente Martedì) per decidere unitamente se andare avanti e soprattutto come. Quindi, ribadisco, in attesa dell'Assemblea Generale di Ateneo la sospensione è stata REVOCATA.
Adesso apporto alcune mie considerazioni:
A mio parere l'assemblea odierna ha mostrato palesi contraddizioni all'interno delle varie componenti universitarie, a volte anche incomprensibili da parte di chi scrive. Mi riferisco alla scarsa partecipazione da parte dei ricercatori, degli associati e degli ordinari a fronte di una massiccia presenza degli studenti i quali, nonostante avessero espresso già il loro parere attraverso il documento dell'Assemblea Generale degli Studenti, GIUSTAMENTE erano presenti per assistere e partecipari ai lavori che la Facoltà unitamente paventava di avviare.
L'Assemblea oggi DOVEVA decidere e non l'ha fatto. O meglio l'ha fatto, procrastinando il problema. Perchè? Senza una decisione univoca di Ingegneria vogliamo credere davvero che riusciamo a prenderla in Ateneo se stamane, i ricercatori delle altre Facoltà si sono scontrati con quelli di Ingegneria? E' giustissimo prendere una decisione di Ateneo, lo ribadisco, ma non si dovrebbero fondere le voci delle varie Facoltà? Come la mettiamo per quelle Facoltà in cui tale problema non è minimamente sentito e sollevato?
A prescindere delle decisioni, quindi mi limito a deprecare lo spettacolo odierno e avere delle piccole ma importanti speranze per la prossima Assemblea:
Auspico che nella futura assemblea di Ateneo ci sia ordine e rispetto per chi interviene. Auspico che ci sia partecipazione vera e non conclamata. Auspico che ci sia serietà istituzionale da parte di tutti, avendo le ****** anche di prendere decisioni. Auspico che in quella sede gli studenti ricevano una risposta.
Voglio altresì sottolineare una cosa che non va dimenticata, ovvero che, anche indirettamente, siamo stati tutti portati attraverso la sospensione degli esami, le varie assemblee e i documenti che autonomamente venivano pubblicati dai più, ad INFORMARCI. A capire e ricordarci che siamo parte integrante di una realtà che tutto vuole essere fuorchè un esamificio. Sono felice perchè in questi giorni ci siamo interrogati sulla qualità della didattica della nostra Università e sulla ricerca che viene fatta all'interno delle sue stanze. Abbiamo riflettutto e discusso congiuntamente sugli scenari futuri e sugli sviluppi che taluni provvedimenti potrebbero provocare. Adesso l'invito che faccio è un altro: NON FACCIAMO CHE TUTTO CIO' SI FERMI! NON FACCIAMO CHE QUESTA SETTIMANA RAPPRESENTI UN CORPO ESTRANEO ALL'AGITAZIONE MA NOBILITIAMOLA COME MOMENTO DI DISCUSSIONE VERO. Lunedì e Martedì probabilmente si faranno esami e si terranno le lauree, con mia grande soddisfazione. Tuttavia, cari colleghi, ritorniamo a pensare anche alle sorti del nostro futuro(non rappresentato esclusivamente dall'attestato di laurea poichè risulta non spendibile se il sistema Paese non lo valorizza) e confrontiamoci ancora: è giustissimo far rientrare il blocco poichè, come sostengo dall'inizio, è un prendersela con i "pesci piccoli" e con la classe meno tutelata da questo punto di vista. Mi è dispiaciuto anche vedere come persone la cui levatura culturale sia vastissima avallare tale forma di protesta dicendo anche che era l'unica che poteva avere un impatto.E' davvero l'unica? A mio parere, come sto sottolineando da tempo, la forma di protesta migliore è la remissione degli incarichi istituzionali da parte di tutti nelle mani del Rettore: da un lato avrebbe una valenza istituzionale più forte, dall'altro permetterebbe di creare quel ponte tra tutte le componenti, mostrando effettivamente anche a noi studenti, che il corpo docente, A DIFFERENZA DI ADESSO, è disposto a "sacrificare" qualcosa per la causa visto che ora non lo sta facendo. Il paradosso più grande è che mentre noi ragioniamo e discutiamo, la Finanziaria sarà approvata a fiducia sia in Senato che alla Camera e tutto sarà fatto invano....come del resto avviene da tanto in questo assurdo Bel Paese. Per rispondere alla Gaber, come NON è stato fatto anche oggi, "Libertà è partecipazione".
Mimmo Petrazzuoli Presidente del Consiglio degli Studenti Presidente AS.S.I.
Stefano Schiazza: Responso ASSEMBLEA DEI PROFESSORI E RICERCATORI della Facoltà di Ingegneria del 9/7/2010
Carissimi Oggi si è tenuta la tanto attesa Assemblea dei docenti che avrebbe dovuto stabilire la successiva linea di condotta della nostra Facoltà, oltre che a decidere se condividere il documento precedentemente redatto dall'Assemblea degli Studenti. Vi comunico immediatamente che NON SI E' DECISO QUASI NULLA e che in generale l'Assemblea si rimette alle delibere di una prossima ASSEMBLEA GENERALE DI ATENEO, da tenersi presumibilmente il giorno 13/7 pv.
L'Assemblea si è aperta con l'introduzione di Mimmo Petrazzuoli (presidente del Consiglio degli Studenti di Facoltà), che ha letto il documento dell'Assemblea di martedì scorso. Sono quindi intervenuti docenti di altre Facoltà che hanno vissuto agitazioni simili a quelle di Ingegneria, nella fattispecie, Farmacia, Medicina Veterinaria, Architettura, Biotecnologie e Scienze. Sostanziosa anche la presenza di Studenti di Lettere e Filosofia. Tali interventi hanno riassunto lo stato delle proprie Facoltà di appartenenza e dell'orientamento delle stesse dal punto di vista del blocco della didattica, avvenuto in tutte le Facoltà sopra citate, e delle altre forme di protesta avanzate in questi giorni. Stando ai loro riassunti, tutte sono orientate alla sospensione del blocco della didattica ma sono, in generale, un po' più indietro coi tempi rispetto ad Ingegneria. La Facoltà di Farmacia ha particolarmente posto l'accento sull'organizzazione di una protesta che coinvolga i ricercatori e che renda impossibile L'inaugurazione dell Anno Accademico 2010/2011.
Ha infine preso la parola il Prof. Carravetta (rappresentante dei Proff. Associati) che, volendo seguire il format già collaudato della lettura e messa ai voti-emendamenti, ha letto un documento da lui - e da altri docenti presenti - precedentemente redatto, a partire dal quale si sarebbe dovuta delineare una condotta "ufficiale" che il corpo docenti della Facoltà di Ingegneria avrebbe dovuto seguire.
L'affluenza all'Assemblea è stata uno dei punti-chiave della seguente evoluzione della stessa. La maggior parte dei presenti erano Studenti (anche se in numero minore della scorsa Assemblea) e, fatta eccezione dei suddetti Proff. delle altre Facoltà, i docenti di Ingegneria, tra Ricercatori e Prof., erano circa 40-50.
Il documento-programma (comprensivo delle proposte aggiunte nel corso del successivo dibattito) è il seguente:
i) Prosecuzione della sospensione della didattica
ii) Elaborazione di un testo che spieghi le ragioni della protesta per: 1. Pubblicazione su giornali 2. Lettura del testo durante seminari e convegni
iii) sedute di laurea e d'esame in luoghi pubblici
iv) produzione di un video da pubblicare su YouTube da rendere il più visto possibile soprattutto grazie all'aiuto degli studenti. L'idea è quella di farlo produrre da un'apposito gruppo di lavoro, formato ad hoc, e di farlo visionare il più possibile nella stessa giornata, allo scopo di erigerlo a video "più visto del giorno".
v) Giornate divulgative su: 1. ddl 1905/10 "Gelmini", come richiesto in'Assemblea degli Studenti. 2. L'importanza della ricerca nell'ambito della docenza
vi) Predisposizione di un tavolo permanente con altre istituzioni, es. Confindustria..
vii) Azione di concertazione con altre Facoltà per un documento da proporre in Senato Accademico.
viii) Remissione (o Dimissione) al Rettore delle cariche istituzionali. (Senato Accademico, CdA, Presidenti di CdL)
ix) Campagna di informazione pubblica sull'attività di ricerca univrersitaria, attraverso stand e sit-in in luoghi pubblici
Dopo una serie di accesi interventi e colorite risposte, i moderatori dell'Assemblea hanno ritenuto il numero dei presenti NON SUFFICIENTE ad esprimere una linea di condotta che possa essere condivisa e comunque messa in atto da un numero considerevole di colleghi docenti. A tal proposito, sollecitati dai docenti e studenti esterni alla Facoltà, essi si sono proposti di organizzare un'Assemblea di ATENEO, con la partecipazione del neo-eletto Rettore Marrelli , nell'ambito della quale "istituzionalizzare" la protesta e renderla più compatta. Dopo votazione, la data di tale Assemblea è stata fissata per il 13/7, Martedì. Nell'attesa di tale data, le attività didattiche DOVREBBERO essere ripristinate, anche se il giorno a disposizione si riduce a lunedì.
CONSIDERAZIONI PERSONALI L'idea che mi sono fatto della giornata di oggi è stata quella del CAOS più completo. L'incipit preciso e mirato dell'Assemblea stride con le sue disorganizzate ed inorganiche conclusioni. Ciò a mio parere è successo per vari motivi:
i) Si è mancato di definire un senso dell'Assemblea. Secondo i moderatori e parte dei docenti presenti, si doveva dare una risposta agli Studenti, che con la loro Assemblea avevano dato loro carta bianca (o quasi) nell'organizzazione di altre forme di protesta; la bozza di documento presentata conferma questa mia tesi. Secondo altri docenti, probabilmente, l'Assemblea di oggi sarebbe servita a prendere atto che la loro "azione dimostrativa", la sospensione della didattica, avesse ottenuto gli effetti desiderati. Starebbe ancora una volta agli studenti, informati e messi in allarme dai docenti stessi, l'esplosione del problema e la divulgazione all'esterno dei pericoli delle riforme. Tutto ciò ha fatto sì che i primi problemi si venissero a creare tra I NOSTRI STESSI DOCENTI, che subito, e devo dire con grande slancio, sono partiti con l'analisi di ciascun punto del documento sopra esposto. Chi sosteneva fosse indispensabile il mantenimento del blocco come forma di protesta e di imperituro monito agli studenti (e questi erano quelli che ci davano meno fiducia), chi, come il Prof. Pulci Doria, faceva notare che i comparti maggiormente colpiti dalla cosiddetta Manovra (D.L. 78/2010) avevano ricevuto forti sconti sui tagli grazie all'impegno dei propri ministeri. L'unico a mancare di tale salvifica assistenza è stato proprio quello dell'istruzione universitaria. A parere loro quindi, sarebbe opportuno mettere in campo proteste meno "sceniche" (come la seduta fuori porta) e più istituzionali, come la dimissione dalle cariche accademiche, innescando un meccanismo che renderebbe impossibile l'amministrazione degli atenei. Ciò imporrebbe un'apertura del Ministro alle nostre istanze.
ii) La bagarre dialettica è stata in poco tempo esasperata. Alcuni docenti e studenti, anche non appartenenti ad Ingegneria, ancora prima che fosse concluso il dibattito sul documento, hanno tenuto discorsi di un disfattismo disarmante, che insinuavano, sulla base di esperienze passate (ottobre-dicembre 2008), una scarsa volontà dei ricercatori di operarsi contro i tagli.
iii) Ciò ha però aperto un discorso che davvero lascia sconcertati: l'assenteismo dei docenti. Ancora una volta sostengo che questa generazione di studenti NON è in grado di interessarsi in autonomia alla protesta, specie dopo che gli si è negata la possibilità di sostenere gli esami di profitto. Pure chi è favorevole ai sacrifici vede necessaria la figura dei docenti come di "play-maker" di forme di protesta che rendano efficaci tali sforzi. I ricercatori presenti avranno anche dimostrato di essersi resi conto di ciò attraverso il dibattito, ma la larghissima assenza lascia fin troppi dubbi sulla serietà della protesta. Agli occhi degli studenti la protesta va sostenuta perché presto mancherà ai ricercatori la serenità per lavorare. E i ricercatori che fanno? Si presentano in 50. Si è cominciato a vociferare dell'Assemblea di Ateneo e ben presto lo spettro del rinvio delle decisioni ha messo in ombra il problema dell'incertezza del futuro dell'Università pubblica per farlo inesorabilmente precipitare sull'incertezza delle sedute d'esame. Alla domanda: "volete rimandare le decisioni ad una Assemblea più ampia?" le risposte sono state: "e intanto li facciamo gli esami?". Non vi dico le reazioni, quando si è realizzato che la ripresa sarebbe durata solo un giorno.
Personalmente mi dico soddisfatto di almeno una cosa: parlando a quattr'occhi con alcuni ricercatori, mi sono reso conto che quei pochi docenti presenti, cominciano a rendersi conto di non poter fare leva solo su di noi, purtroppo. Oggi è piombato un "voi docenti non potete strumentalizzare noi Studenti per la protesta!" durante un intervento. E' il segno che possono metterci una pietra sopra le speranze di "svegliarci".
Resto ancora una volta disponibile a chiarimenti ulteriori. Vi invito inoltre a non perdere l'Assemblea di Ateneo di Martedì.
Stefano
Blocco della didattica ad Ingegneria: parere di un rappresentante degli studenti.
Cari colleghi studenti e non, viviamo in questo periodo una situazione molto calda all'interno della nostra Facoltà, del nostro Ateneo e del sistema universitario nazionale. Anche se i mezzi di comunicazione non stanno evidenziando minimamente la problematica e l'opinione pubblica esterna all'Università è completamente all'oscuro di ciò, in molti Atenei nazionali(Sannio, Pisa, Politecnico di Torino, Sapienza, SUN, Parthenope, Cassino, Salerno e Politecnico di Bari) la didattica già è sospesa al 60-40 %. Tuttavia, per amore della chiarezza e della trasparenza è giusto spiegare, anche in breve, il perchè di tutto ciò e poi come si sono delineate alcune posizioni nella riunione di oggi(mi scuso per la lunghezza ma è stato difficile sintetizzare il tutto). La protesta, messa in atto per questo Luglio, è collegata alla manovra Finanziaria straordinaria che dovrebbe essere convertita in legge proprio nel mese soprascritto. Tale manovra prevede:
a) La conferma del prolungamento del blocco del turnover nelle assunzioni nella pubblica amministrazione fino a tutto il 2014. Per l’università, nella prospettiva dell’uscita dai ruoli di circa 18.000 su 60.000 unità nei prossimi cinque anni, sarà semplicemente impossibile garantire gli stessi livelli di servizio e di offerta formativa.
b) I tagli al fondo di finanziamento ordinario dell’università vengono prolungati nel tempo, arrivando al 2015, prevedendo tagli per circa 860 milioni di euro (art. 94 del testo provvisorio)
c) Le progressioni stipendiali dei ricercatori, compresi quelli assunti da poco e ancora in "periodo di conferma" (periodo di prova che dura tre anni), vengono congelate dalla manovra per tre anni (art. 14). Il ricercatore neoassunto si vedrà decurtata la retribuzione di quasi 1600 euro annui, i ricercatori in servizio da nove anni avranno un taglio pari a 4.745 euro annui.
d) Viene imposto un drastico taglio alle spese per missioni all’estero, rischiando di bloccare del tutto le collaborazioni, i progetti internazionali, la partecipazione a conferenze e a riunioni essenziali per una ricerca che non voglia limitarsi al vicolo sotto casa.
In questo marasma ovviamente resta sempre lo spauracchio del DDL Gelmini che , oltre a stravolgere gran parte dell'Università così come la conosciamo(in bene o in male è da vedere),introduce la figura del ricercatore a tempo determinato per 6 anni e probabilmente, tale riforma, sarà causa di ulteriori agitazioni per l'inizio del prossimo anno accademico se ci sarà un inizio considerata la cattiva aria che si respira in questo momento.
Rimandando al documento dei ricercatori presentato oggi o al sito di coordinamento nazionale (www.rete29aprile.it) mi premeva fare alcune considerazioni personali come persona che ha seguito da vicino le vicende e ricopre carica istituzionale negli organi di Facoltà da oramai 4 anni.
Innanzitutto io sono profondamente convinto della giusta causa e delle lecite motivazioni che hanno mosso i ricercatori delle varie Facoltà ad entrare in stato di agitazione: sono stati negli anni una categoria bersagliata dalle varie riforme che però ha sempre permesso la sostenibilità dell'offerta formativa così come la conosciamo mettendo a volte anche da parte la cosa fondamentale per la quale essi sono assunti, ovvero la ricerca scientifica. Il loro ruolo, già messo a repentaglio dall'ex ministro Moratti, avrà, in seguito all'approvazione di tali riforme una falciata dalla quale probabilmente non si risolleverà più.
Tuttavia ciò che mi lascia perplesso sono i TEMPI ed i MODI della protesta.
Riguardo i TEMPI il discorso è molto semplice: gli effetti di questa finanziaria non sono altro che un aggravio di quelli già previsti dalla 133/08. In quell'occasione scesero in piazza migliaia e migliaia di studenti sotto bandiere e colori differenti(effettivamente mancavano lo schieramento di "studenti per le libertà" ma ciò è frutto di coerenza ideologica) per protestare contro una riforma che consideravano ingiusta, iniqua e scellerata perchè andava ad intaccare una realtà pubblica che rappresenta"va" un motore per il nostro paese. Quegli stessi studenti hanno perso mesi di studio, saltato corsi per partecipare a riunioni aperte e manifestazioni per poi ritrovarsi la stragrande maggioranza di loro a non fare alcun esame nella finestra invernale. La cosa triste tuttavia che mi preme sottolineare (e che ho detto anche all'assemblea di facoltà) è che quegli studenti a protestare in difesa dell'Università c'erano...il problema è che erano da soli...un numero sparuto di dottorandi, qualche ricercatore e quasi nessun ordinario ed associato. I tempi poi sono andati avanti, la 133 è passata, sono arrivati i tagli, le varie commissioni di bilancio sono riuscite a tappare i buchi, l'Università è ripartita e gli studenti si sono ritrovati con libretto scarno e tanta tanta delusione per un'altra battaglia della serie "armiamoci e partite!". Da allora è passato più di un anno è mezzo e quei problemi, invece di essere risolti, si sono protratti con il silenzio assenso di chi invece doveva mediare e lottare in quella fase per avere qualche passo indietro dal governo: così non è stato e siamo giunti alla situazione odierna.
Qui entrano in scena i MODI della protesta. Impostata male e portata avanti peggio per vari motivi a mio parere.
Il primo riguarda il fatto che NELLA SOSTANZA viene proclamato lo sciopero in alcune facoltà di alcuni Atenei nazionali a cui aderiscono alcuni docenti e ricercatori: è come se in uno sciopero dei mezzi di trasporto una linea della metropolitana è ferma mentre l'altra è in funzione. Memori delle esperienze passate, crediamo veramente che tale potenza espressiva possa avere un peso tale da far ripensare la Finanziaria al Governo? Ricordo che l'unica protesta che ha effettivamente portato ad un passo indietro è stata quella degli autotrasportatori...ma quelli bloccarono l'Italia intera.
Il secondo riguarda il fatto che all'assemblea tenutasi oggi 30 Giugno in Aula Magna erano stati convocati ufficialmente i rappresentanti degli studenti e costoro, nonostante abbiamo potuto esprimere giustamente la loro opinione, non hanno avuto il diritto al voto. Posso capire che non sono gli studenti, per il loro ruolo, a poter sospendere la didattica però se ufficialmente convocati devono poter esercitare la loro ufficialità con il voto. Sarebbe stato inutile visto i numeri ma ciò ha rappresentato un depauperamento della nostra funzione e del nostro ruolo istituzionale: a questo punto non convocateci?Come si può immaginare di poter avvicinare gli studenti alla protesta se in un'assemblea non possono avere peso?
Il terzo si ricollega a ciò che dicevo prima sulla 133 ed espone anche la mia personale linea riguardo l'agitazione: I fautori della protesta sostengono che la loro unica arma per arrivare all'opinione pubblica e fare una protesta corale sia la sospensione di ogni genere di esame(di profitto, di laurea e di stato). Ma allora l'opinione pubblica alla quale si riferiscono è ristretta alle sole famiglie che hanno un figlio all'università? O meglio alle sole famiglie che hanno un figlio ad Ingegneria a Napoli? O meglio ancora alle sole famiglie il cui figlio oltre ad essere iscritto ad Ingegneria ha la sfortuna di avere il proprio docente in sciopero, magari con il vicino di casa che frequenta un altro corso di Laurea il cui docente non aderisce? In più, siamo così sicuri che quelle famiglie capiranno? Che saranno disposte ad ascoltare dopo aver versato tasse e magari contributi d'affitto per i fuorisede?Le famiglie che riescono a mantenere il figlio all'Università perchè meritevole e possessore di Borsa di studio che diranno quando tale borsa non sarà confermata perchè non più meritevole visto che gli esami non li ha POTUTI sostenere?
Ho sempre ritenuto lo sciopero la forma di protesta più nobile, corretta e democratica del nostro Paese tuttavia esso deve essere fonte di DISAGIO...non di DANNO! Come ho sostenuto anche oggi a gran voce, QUELLO CHE SI RISCHIA DI PROVOCARE E' UN GRAVE E DIRETTO DANNO AGLI STUDENTI: la protesta a mio parere è legittima tuttavia per poter avere un impatto forte sulle scelte governative deve vedere la stragrande maggioranza degli Atenei bloccati; deve vedere ordinari, associati, ricercatori e studenti uniti e non gli uni contro gli altri. La paura che ho è proprio questa: partirà la protesta , la Finanziaria verrà approvata , passerà il DDL Gelmini, si fermerà la protesta, tutti ritorneranno ai loro posti e lo studente che intanto era sceso in piazza col megafono e lo striscione tornerà ad aprire quel libro che ha accumulato un pò di polvere rendendosi conto di come, anche stavolta, è stato lui la vittima di tutto ciò, avendo solo ed esclusivamente perso tempo. E proprio il tempo è per lo studente come lo è lo stipendio per il dipendente pubblico: ORO. Il tempo è una risorsa e come tale va gestita e protetta: questo pseudo-blocco di una settimana già da solo provocherà danni enormi poichè salteranno tutte le programmazioni di studio fatte...ci rendiamo conto di cosa potrebbe provocare un protrarsi di tale sciopero?? Di certo non provocherà sensibilizzazione e solidarietà verso chi l'ha indetto perchè forse chi l'ha indetto non ha colpito ahimè chi doveva: nella riunione si è parlato di dimissioni in toto della rappresentanze in CdA, Senato Accademico , Presidi etc etc...perchè si è votato contro a tutto ciò?...perchè gli stessi rappresentanti dei ricercatori in Senato e Cda hanno votato CONTRO(tranne prof. Squillace ndr) quando io con tutti i rappresentanti degli studenti, in una situazione simile l'avremmo fatto all'istante?In passato si facevano scioperi della fame, ci si incatenava...i dipendenti per non perdere il posto di lavoro hanno dormito nelle tende sopra il tetto della fabbrica qualche mese fa...probabilmente ci si è troppo imborghesiti per fare tutto ciò e salire all'XI piano di Piazzale Tecchio?
Per tutte queste ragioni SONO CONTRO L'ATTUALE FORMA DI PROTESTA ADOTTATA NONOSTANTE RITENGO GIUSTISSIMA LA CAUSA: non devono essere di nuovo gli studenti e le loro famiglie a pagare con tempo e denaro. La protesta avrà un effetto a mio parere solo quando i rettori della CRUI decideranno di bloccare tutto(non solo la didattica ma anche la ricerca e non solo la Facoltà x dell'Ateneo y) altrimenti, qualora in disaccordo con le attuali proposte governative, alle prossime amministrative chi è a favore esprima liberamente il proprio diritto al voto: il governo è eletto dal popolo che è sovrano e tutto ciò è solo l'attuazione di un programma che la larga maggioranza dei cittadini ha sostenuto.
(ai sostenitori della sospensione)...e credetemi su quell'XI piano di Piazzale Tecchio verrebbero un sacco di studenti con voi perchè amano tanto l'Università che li ha resi uomini e professionisti e lotteranno sempre contro chi vorrà smantellarla.
Mimmo Petrazzuoli Presidente del Consiglio degli Studenti Presidente AS.S.I.
COMUNICAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEI DOCENTI E RICERCATORI IN SENATO ACCADEMICO, CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, CUN
Cari colleghi studenti e non, vi riporto ciò che ci è stato appena comunicato da parte dei docenti. Venerdì scorso, come programmato, si è svolta presso l'Aula Magna l'Assemblea dei professori e ricercatori della Facoltà di Ingegneria nel corso della quale è stato valutato lo stato dell'agitazione. All'assemblea sono intervenuti ricercatori di altre Facoltà per riferire delle iniziative in corso nel resto dell'Ateneo. L'Assemblea non ha deciso ulteriori periodi di sospensione delle attività didattiche. Visto l'espandersi tra le varie facoltà dell'interesse per la protesta, testimoniato anche da una notevole partecipazione all'assemblea di studenti e ricercatori di altre facoltà, è stato proposto di mettere in atto delle iniziative a livello di Ateneo, evitando di continuare con decisioni assunte per ciascuna facoltà, che finirebberro inevitabilmente per indebolire e rendere meno evidenti all'esterno le ragioni del dissenso. Si è de
cisa quindi la convocazione in tempi stretti di un'assemblea di Ateneo.
L'Assemblea di Ateneo dei docenti, ricercatori e rappresentanti degli studenti per discutere sullo stato di agitazione, prevista per questa settimana si terrà LUNEDI' 19 LUGLIO A MONTE SANT'ANGELO ALLE ore 10:00 Fino a tale data esami e lauree riprendono regolarmente....
Informativa sull'Assemblea di Ateneo del 19 Luglio: "la protesta dei documenti"
Cari colleghi e non, oggi si è tenuta la famosa e tanto attesa Assemblea d'Ateneo. Un'Assemblea che a mio parere ha visto dinuovo pochi partecipanti considerando il fatto che oltre a tutte le delegazioni delle varie Facoltà della "Federico II" erano presenti delegazioni di tutte le Università della Regione: se andiamo a fare le percentuali non eravamo nemmeno il 2% della popolazione nonostante le dichiarazioni di chi ha visto una larga partecipazione.
Si è parlato molto, forse anche troppo considerando che chi era presente, oggi 19 luglio, molto probabilmente della fase informativa ne ha piene i capelli. Invece quasi il 70% del tempo è trascorso parlando dei problemi cui andiamo incontro...numeri...numeri
e poi numeri...a volte anche errati. Il tempo restante invece ha visto ormai il "solito" documento. Dico "solito" perchè probabilmente ricorderò questa protesta come "la protesta dei documenti": il governo procede incessantemente con i suoi lavori(Finanziaria approvata in Senato e DDL Gelmini calendarizzato il 22 Luglio in Senato) e tutta l'Università Pubblica continua a produrre "carta" su cui scrivono le cose che non vanno bene e le cose che propongono per farle andare bene. La cosa divertente, riferendomi al nostro Ateneo, è dovuta al fatto che Senato Accademico e vari CdF non si sono ancora espressi in materia...non è che dovremmo fare altri documenti??
Comunque dopo questo piccolo sfogo volevo comunicare che nella sostanza nemmeno oggi qualcosa di concreto si è visto. In pratica la sospensione delle attività didattiche non è stata nè riproposta nè discussa. Sono state avanzate richieste in relazione a forme di protesta da attuare e azioni da intraprendere tuttavia attenderò il documento ufficiale che verrà redatto per darvi una comunicazione migliore e più precisa. E' anche balenata l'idea dello slittamento dell'inizio dell'anno accademico tuttavia, ribadisco, queste sono proposte che un'assemblea farà al Senato Accademico, unico organo ad avere potere decisionale in materia. L'unica certezza odierna è stata l'indisponibilità da parte dei ricercatori presenti ad assumere incarichi didattici per il prossimo anno: questo è l'attuale problema che Presidi e Rettore si trovano a dover fronteggiare, mentre, ripeto, i vari provvedimenti in discussione sono già in via di approvazione. Un problema che avrà degli aspetti dolorosissimi se il governo o i ricercatori non faranno marcia indietro poichè è a repentaglio l'offerta formativa del nostro Ateneo. Da un lato scompariranno dei corsi mentre dall'altro ci ritroveremo aule di oltre 500 persone a causa degli accorpamenti nelle quali capire già il nome del professore e quando farà ricevimento sarà un'impresa: sarà il crollo della qualità didattica dell'Università italiana (forse l'unica cosa che ancora avevamo). E' questo il vero danno ed il vero disagio che a Settembre avremo amici miei, non l'esame annullato.
Ho provveduto a scrivere questa nota per dare delle delucidazioni a chi da stamattina si starà chiedendo cosa è successo. Appena avrò qualcosa di ufficiale vi aggiornerò con maggiore chiarezza. A presto
Assemblea Ateneo della Università di Napoli Federico II Qui potete scaricare il sequente comunicato. L'Assemblea di Ateneo dell'Università degli Studi di Napoli, riunitasi oggi 19 luglio 2010 con l'ampia partecipazione di docenti, ricercatori, precari, studenti di tutte le Facoltà, dopo una discussione sul DDL 1905 e sugli effetti della manovra finanziaria sulla vita universitaria, ha approvato le linee per la prosecuzione della mobilitazione in difesa dell'Università pubblica e dell'autonomia della ricerca.
Preso atto che: 1. La manovra finanziaria predisposta dal Governo, ed approvata il 15 luglio 2010 con voto di fiducia nel Senato della Repubblica, non ha recepito nessuna delle richieste di emendamento richieste da professori e ricercatori delle Università italiane. 2. Permangono i cospicui ed inaccettabili tagli al FFO che mettono a dura prova la possibilità di un corretto funzionamento dell’Università pubblica nel paese. 3. Le principali disposizioni della sopra citata manovra che riguardano l’Università pubblica colpiscono duramente, e di nuovo a distanza di soli 2 anni, i professori ed i ricercatori, per di più in maniera iniqua, penalizzando oltremodo i più giovani. 4. Il ripristino del blocco del turn over al 20% rappresenta una misura di ulteriore penalizzazione per tutti i giovani che aspirerebbero ad accedere alla carriera universitaria, in un momento storico caratterizzato da un gran numero di cessazioni dal servizio per raggiunti limiti di età.
Nessuna voce nel paese, ad iniziare da quella del Ministro, si è levata in difesa di questo duro attacco all’università ed alla ricerca e all’alta formazione del paese, già drammaticamente penalizzate nel confronto con i principali paesi della comunità europea e dei paesi dell’OCSE.
L'Assemblea ha deliberato quanto segue: MANIFESTO DEGLI STUDI 1. ribadisce le indisponibilità della maggioranza dei Ricercatori universitari a ricoprire insegnamenti aqualsiasi titolo per l'anno accademico 2010/11; i Ricercatori svolgeranno quindi esclusivamente gli incarichi di didattica integrativa come previsto dalla legge (DPR 382/80) 2. ribadisce le indisponibilità dei Professori ordinari ed associati a coprire corsi lasciati scoperti dai Ricercatori, attenendosi unicamente ai compiti previsti dalla legge; 3. richiede ai presidi delle diverse facoltà di raccogliere le firme dei Professori ordinari, Professori associati e Ricercatori universitari, che si atterranno esclusivamente ai compiti didattici istituzionali e di inviare l’elenco al Senato Accademico entro il 31 Luglio 2010. 4. richiede agli organi dell'Ateneo di non ricorrere a contratti di natura privatistica, anche a titolo gratuito, per coprire le conseguenti carenze dell'offerta didattica;
ANNO ACCADEMICO 5. richiede agli organi competenti dell'Ateneo di esprimersi in merito alla grave situazione in cui versa l’Università e di prendere atto dello stato complessivo di rischio per l'offerta didattica per il prossimo anno accademico, deliberando lo slittamento dell’inizio dell’anno accademico 2010/11.
MOBILITAZIONE 6. di promuovere e sostenere azioni di sensibilizzazione dell'opinione pubblica in merito alle ragioni della protesta; 7. di dedicare prima di ogni proclamazione delle prossime sedute di laurea e dei test di ammissione alla lettura di un testo sui motivi della mobilitazione 8. di riservarsi di praticare l’astensione dagli organi di auto‐governo 9. di convocare una nuova assemblea di Ateneo ai primi di settembre con tutte le componenti universitari (docenti, personale tecnico amministrativo, studenti, precari), per discutere di come proseguire la mobilitazione in coordinamento con le iniziative di mobilitazione nazionale 10. di convocare una assemblea degli Atenei campani.
Napoli II 19 luglio 2010 Assemblea di Ateneo Federico II
Salve a tutti, vorrei invitarvi, ripostando quando già espresso personalmente dal nostro rappresentante nel forum, di quanto sia importante il nostro impegno nelle giornate di domani e dopodomani.
Ciao ragazzi sono Thomas il vostro rappresentante del Cdl di Elettronica, come ben sapete mercoledì 12 e giovedi 13 ci saranno le elezioni del CNSU. Tale organo è un organo sì "consultivo" del ministero, ma è un mezzo x noi studenti x far sentire la nostra voce e le nostre problematike(infatti per CHI non lo sapesse in ITALIA fino a prova contraria l'unico organo esecutivo è il Parlamento tutti gli altri organi devono adeguarsi alle leggi fatte da questo).Il candidato sostenuto da noi dell'ASSI,associazione apartitica è ANDREA SOLA,ragazzo della facoltà di economia ke, nonastane il cognome ,è molto affidabile e in stretta collaborazione con noi di ingegneria e dell'ASSI a livello di ateneo della Federico II.In giro troviamo altri candidati lautamente finanziati dai partiti di afferenza ovvero ? Studenti per le Libertà?(PDL), ?RUI? (PD) , ?UDU? (CGIL), ?Ateneo Studenti? (Comunione e Liberazione) etc etc , che si svegliano puntualmente dal loro letargo sotto elezioni e cercano di inserirsi (storicamente senza molto successo) all?interno della nostra Facoltà.
Nel 2007 Andrea Sola è stato il primo eletto al Consiglio di Facoltà, il più giovane tra i consiglieri della Federico II, segretario dell'associazione UNINA e rappresentante della Facoltà di Economia al Polo delle Scienze Umane e Sociali. Durante il suo mandato, è stato attivo promotore di significativi cambiamenti accademici oltre che di iniziative ludiche: . la creazione di una seduta di laurea extra a dicembre; . l'installazione di una copertura WiFi in tutta la struttura di Monte Sant'Angelo.
Nel dicembre 2008, dopo la vittoria riportata come primo eletto alle votazioni per il Consiglio di Ateneo, ottiene la nomina come membro del Consiglio di Amministrazione della Federico II.
Tra i risultati ottenuti nel nuovo incarico, alcune importanti vantaggi diretti per gli studenti: . l'eliminazione della mora per la consegna in ritardo del modello ISEE; . il diritto di passare ad una fascia contributiva inferiore se si hanno componenti del nucleo familiare iscritti ad altri atenei; . la possibilità di ottenere certificazioni ECDL (Patente Europea del Computer) a tariffe agevolate.
In collaborazione con i suoi colleghi dell'ADISU ha promosso l'istituzione di un bando per l'assegnazione di contributi a favore di studentesse madri e la creazione di borse di studio per la prepararazione di tesi di laurea all'estero.
Quindi coloro ke dicono ke noi rappresentanti non siamo presenti hanno una visione distorta della situazione e non riescono a vedere cosa invece succede realmente.
Nello specifico il programma prevede una serie di iniziative all'avanguardia ed estremamente pratiche:
. Energia rinnovabile: in progetto la realizzazione di una serie di impianti fotovoltaici, all'interno delle Università principalmente del mezzogiorno, al fine di stimolare lo sviluppo di una cultura del risparmio energetico e di diffondere l'utilizzo delle fonti rinnovabili, contribuendo così allo sviluppo di una società più sostenibile; . Mondo del lavoro & Università: la realizzazione di un network che tenga in collegamento gli studenti e il mondo del lavoro e li guidi dalla laurea all'inserimento nell'ambito lavorativo. . Scuole di specializzazione: garantire un numero di posti di specializzazione almeno pari al numero di persone iscritte alla laurea di _base_, in modo da garantire un assorbimento totale dei laureati.
. Rivisitazione dei programmi d'insegnamento: riduzione della percentuale di ore destinate alle lezioni frontali in aula e a favore di lezioni tecnico-pratiche per le lauree in Ingegneria. . Ordini professionali: in programma la realizzazione di una proroga per l'esame di stato degli studenti appartenenti al Vecchio Ordinamento - modifica dpr 328/01 per l'estensione dell'iscrizione al settore Industriale per gli Ingegneri Elettronici - difendere competenze professionali delle Lauree in Civile ed Edile.
In particolare questo ultimo punto riguarda noi da vicino quindi ragazzi spero ke la vostra presenza mercoledì e giovedì sia rilevante e ke non andrete a votare buttando il vostro voto. Ci vediamo mercoledì e giovedì e vi aspetto in tanti .
volevo comunicarvi quanto appena detto dal ns. rappresentante Thomas Romano Marciano, che:
mercoledì 28 aprile alle ore 13.15 nella IA1 di Agnano il prof Breglio terrà una seduta informativa per noi studenti che ci troviamo a cavallo tra il nuovo e il nuovissimo ordinamento. Qui si potranno discutere dei problemi ke potranno capitare e gli eventuali provvedimenti da prendere durante questo transitorio, quindi invito tutti a partecipare e a girar voce tra noi studenti di questa cosa ci vediamo il 28 aprile non mancate .
Quindi, nell'invitare voi tutti a partecipare, vi consiglio di preparare eventuali quesiti irrisolti da porre al professore (che ovviamente dovrà figurare come il Presidente del CdL)
Per tutte richieste, suggerimenti e quanto altro, visitate il nostro forum presso questa pagina.
Importanti Comunicazioni: parla il nostro rappresentante!
Ciao ragazzi sono il vostro rappresentante Romano Marciano Thomas volevo informarvi di alcune decisioni che sono state prese in seguito al consiglio del corso di laurea avvenuto il 26 marzo.
Per tutte le matricole 528 quest'anno sarà l'ultimo anno in cui si potranno seguire i laboratori di campi, elettronica e misure a causa del rinnovamento dei corsi avvenuto per la classe 270. Il professore Capozzoli per il laboratorio di campi è disposto a non tener conto delle propedeuticità ed a dare la possibilità a tutti di seguire i corsi, quindi chi lo avesse nel piano di studi gli consiglio vivamente di andarselo a seguire; per quanto riguarda il laboratorio di elettronica invece il prof. De Caro non è disposto ad ammettere studenti che non hanno superato l'esame di elettronica analogica a causa anche dell'elevato numero di studenti che hanno questo insegnamento nel loro piano di studio ed inseguito alle decisioni prese dal consiglio non si terrà nemmeno più la parte esercitativa in labotatorio l'anno prossimo come invece era disposto a fare il professore. Tuttavia non bisogna allarmarsi perchè chi non ha la possibilità di sostenere questi esami può andare ad operare un cambio di piano di studi tra luglio e settembre andando a sostituire i laboratori da 3 crediti con un insegnamento a scelta da 9 CFU tra: SEP,Microonde o ET, anche l'esame di Dispositivi non ci sarà più. Vi ricordo inoltre che per poter sostituire un qualsiasi insegnamento con un altro quest'ultimo deve essere in ogni caso presente all'interno della facoltà ( es: si può sostituire SEP da 6 CFU con Microonde da 6 CFU ma non con Dispositivi), in più viene data la possibilità di sostituire 3 esami da 6 CFU con 2 da 9 CFU.
Un'altra comunicazione riguarda la richiesta di tirocini, infatti a data ultima di presentazione dei tirocini per i laureati triennali 528 è stata fissata per il 30 settembre, chi infatti presenterà domanda dopo questa data verrà considerato all'interno della sua carriera e una volta iscrittosi alla magistrale non potrà più fare nessun tirocino.
Come ulteriore avviso sollecito chi non ha ancora firmato la petizione riguardante il DPR per accedere anche all'albo degli ingegneri del settore industriale di recarsi o da me che seguo i corsi del 3° anno o nella sede dell'ASSI a piazzale tecchio primo piano in fondo a sinistra( dove si trovano le scale mobili per intenderci). Qui i nuovi immatricolati potranno anche trovare opuscoli che aiutano a calcolare i punteggi per il voto finale alla nuova laurea.
Per qualsiasi informazione o chiarimento potete comunque scrivermi la mia e-mail è
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