Fuorisede a Napoli? Beh, sinceramente raccontare come vive un fuorisede per me è difficile non essendolo, ma non mi riesce tanto impossibile immaginarmelo. Diciamo che da un momento all'altro si viene catapultati in una realtà unica, non sempre dall'accezzione positiva del termine, sfortunatamente; non si conosce niente e nessuno ma si è costretti a muoversi con la disinvoltura di chi ci vive da sempre, pena l'emarginazione sociale. Anche se, potrei parlare metaforicamente, potrei dire che in fondo siamo tutti fuorisede, ci crediamo sempre con il controllo della situazione in mano, quando spesso, molto spesso ci accorgiamo che così non è, e di quella città che sentivamo Nostra ora è diventata una città selvaggia dove il vivere spesso coincide col sopravvivere, e c'è sempre qualcosa contro cui lottare e di cui preoccuparsi. Ma potrei anche non parlare di città, potrei parlare di vita, e in due parole riassumere che la pace non esiste, e forse il lottare nemmeno, se non chiamarlo vivere e spiegare che in fondo tutti viviamo le stesse emozioni, solo da punti di vista diversi.

 Ci si pensa e ci si ripensa, tutti questi esami finiranno mai? Si stà sempre a studiare e sembra che la laurea si allontani sempre di più; sorge spontanea la domanda, ma ci arriveremo alla fine? Oppure veramente gli esami "non finiranno mai"? Stranamente più passa il temp, e più per alcuni di noi (me) la voglia di divertirsi aumenta sempre di più, egli esami passano sempre più in secondo piano. Ormai sarà diventato un luogo comune, e in questa foto ci vedo, passato(italsider)da cui abbiamo preso tutto il possibile fino a logorarlo, presente (università) più ci guardiamo dentro più vediamo altre cose riflesse altrochè lo studio, il futuro (la sepsa), dopo tanti fatiche e anni passati a studiare, managerismo e precarietà ci sommergerà fino alla nausea. Chissà forse un giorno rileggendo ciò non ci faremo solo una malinconica risata.

 E chi se l'aspettava, all'uscita dall'uni, solita fermata, solite persone (...); ma un sole che non mi sarei mai aspettato, non credevo che un pò di luce poteva creare un'atmosfera simile, anche se quella cumana ci prende in giro come suo solito grazie anche all'aiuto della Fata Morgana e alla sfaticataggine dei suoi conducenti, penso che ciò ci sia bastato a tirarci su dal solito tran-tran. Perchè domani non è un'altro giorno, è sempre lo stesso giorno, ma con un'esponente diverso. E questo basta eccome.