Fuorisede a Napoli? Beh, sinceramente raccontare come vive un fuorisede per me è difficile non essendolo, ma non mi riesce tanto impossibile immaginarmelo. Diciamo che da un momento all'altro si viene catapultati in una realtà unica, non sempre dall'accezzione positiva del termine, sfortunatamente; non si conosce niente e nessuno ma si è costretti a muoversi con la disinvoltura di chi ci vive da sempre, pena l'emarginazione sociale. Anche se, potrei parlare metaforicamente, potrei dire che in fondo siamo tutti fuorisede, ci crediamo sempre con il controllo della situazione in mano, quando spesso, molto spesso ci accorgiamo che così non è, e di quella città che sentivamo Nostra ora è diventata una città selvaggia dove il vivere spesso coincide col sopravvivere, e c'è sempre qualcosa contro cui lottare e di cui preoccuparsi. Ma potrei anche non parlare di città, potrei parlare di vita, e in due parole riassumere che la pace non esiste, e forse il lottare nemmeno, se non chiamarlo vivere e spiegare che in fondo tutti viviamo le stesse emozioni, solo da punti di vista diversi.