10 maggio 09: L'equilibrio interiore |
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"Dove andiamo stasera?"-"Domanda da un milione di dollari!"-"Guarda, c'è bunny che ha trovato un locale, il "Bunny Pub" potremmo provarlo!", arrivati lì, beh niente di tanto speciale, a parte Saverio il cameriere personale portato da casa; due ore più tardi però siamo usciti tutti contenti ed entusiasati della piacevole serata, dove sono riuscito a stupirmi (positivamente) persino del parcheggiatore abusivo. Cento metri più in là invece c'è chi spende tutto, soldi e amici, per dare l'illusione, in primo luogo agli altri ed infine sopratutto a sè stessi, di aver passato un sabato sera da leoni, per apparire come di chi nella vita ha il massimo, ma a fine serata esce e torna a casa con una leggerezza che si rivela soltanto una privazione. Spesso ci si accanisce, nello strafare, nel trovare il modo migliore di svolgere le proprie azioni, ma poi alla fine, seppur avendolo trovato, ci si ritrova dentro un sentimento di vacuità, di mancanza, come di un tassello che non ci fà apprezzare la perfezione raggiunta o perlomeno ipotizzata. Non certo parlerò di Nirvana, ma sicuramente è il sentirsi a proprio agio con sè stessi, essere in una sorta di pace interiore, che ci permette di apprezzare la vita, attraverso le piccole cose, piccoli gesti, seppur piccoli, che ci trasmettono quelle che chiameremmo le gioie di ogni giorno. Non è la materialità della vita trascorsa, ma l'ottica in cui la si è vissuta che la rende unica; come l'essere innamorati non è nella bellezza dell'altra metà ma negli sfavillanti occhi di colui che la guarda. Senza dubbio, "imho", siamo noi che dobbiamo creare la ricetta per stare bene, innazitutto in noi stessi; e solo successivamente , ma non necessariamente strafacendo, nelle nostre giornate: impariamo prima a stare bene con noi stessi, ed infine con le nostre vite. Daltronde è sempre stato chiaro Animum debes mutare non caelum.
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Ultimo aggiornamento Domenica 10 Maggio 2009 14:33 |
6 maggio 09: Crea L'attimo |
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Beh, certe volte uno dice "cavolo ma è proprio mazzo"; e poi ci ripensi...beh, dici, mica tanto. E così che si finisce sempre a scappare e poi all'ultimo, cavolo manca il pane, ma dovevi prenderlo tu!, no tu!...seee domani! Poi col cavolo che alle 3 del pomeriggio del 1°Maggio ti trovi un qualche panivendolo aperto. E così due ore piu tardi finimmo tutti a mangiare saporiti panini con carne alla brace patatine e maionese. Poi uno si ferma di nuovo, e pensandoci di nuovo, capisce che "cogli l'attimo" era solo una stronzata. Che statisticamente potremmo provare che, si ok le occasioni capitano, e naturalmente dobbiamo coglierle (ovvio), ma se vivessimo la vita aspettando queste ultime, periremmo nell'attesa. Si passa sempre troppo tempo a "le cose miglioreranno" oppure a "domani è un'altro giorno" ed invece no, aspettiamo cosa?, che il domani ci dica che il vivere era ieri, e così finiamo con l'etichettarle a posteriori con la classica "tempo perso". Come la penso oggi? La penso che oggi è la vita, e se vogliamo che le cose vadano bene probabilmente lo andranno se siamo noi a volerle far andare, spesso veniamo illusi da una improbabile impotenza che ci assale, ma poi anche quando dopo una giornata una demenza improvvisa ci dimostra che solo l'affrontare le cose col sorriso le rende specialmente felicemente uniche. In fondo basta così poco, la vita l'abbiamo davanti come un blocco di plastilina, e possiamo farne di ciò che vogliamo...in fondo abbiamo tutto a distanza di un palmo perciò...ora..allunga la mano! ( Servitevi da soli )
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5 maggio 09: Vivere e Viversi Addosso |
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Ciao, oggi vi presento la nostra nuova mascotte, "Dino il Valvolino", creaturina termoionica, che di ioni non ne ha mai visto l'ombra. Partorita dalle abili, ma sopratutto nullafacenti, menti di due ingegneri che alle logiche TTL (cfr.appunti in foto) preferivano il "calore" degli anni 30. Come a voler far prevalere un qualcosa che seppur trascurato ha molto da dare. Sarà stata anche la voglia di sparare cazzate, ma in fondo è semplicemenete il nostro voler essere diversi che ci porta a ciò. Non necessariamente essere diversi per essere migliori, ma essere diversi per essere noi stessi. Personalmente non sopporto, anzi provo disgusto per tutti coloro che si "vivono addosso", cioè si lasciano vivere, si lasciano trasportare da una vita che non è la loro, con le passioni degli altri, con i gusti degli altri, con una condizione del "bello" direttamente endovena dal gruppo di appartenenza. E invece no, io preferisco l'individualismo, in fondo ognuno vive come meglio può,non parlerò mai di sbagli, ma di scelte diverse, in fondo nessuno agisce per sbagliare, lo si fà sempre per la convinzione di star facendo la cosa giusta, se poi alla fine arriva il dispiacere di aver fatto un qualcosa di non tanto positivo..beh è la vita, che colpa ne abbiamo noi, se non quella di aver provato a raggiungere qualcosa di buono, per la strada sbagliata. Vivete! e basta. non fatevi troppi problemi nel "come", se alla fine vi ritroverete a ridere come idioti per una valvola antropomorfa, beh sappiate che lo state facendo in un modo se non altro "buonamente" geniale.
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