|
"Indipendentemente dai mali che l'affliggono, l'università resta la migliore istituzione di questo Paese. E la Federico II deve essere motivo d'orgoglio di questa città". Massimo Marrelli è stato appena proclamato rettore, ma già parla da leader. Parla ai suoi, ai tanti che hanno contribuito all'elezione al primo turno (1.150 voti su 1.804 votanti), ma parla anche alla città. Ed agli studenti: "Ingannati. Li abbiamo ingannati per anni, costretti dal sistema di distribuzione dei fondi del Ministero: abbiamo fatto la corsa ad iscriverne il più possibile, ma senza badare alla qualità di quello che abbiamo offerto loro, insegnamento compreso. Li abbiamo trattati male. Dunque è il momento di cambiare. Tutto quello che possiamo spendere, da ora, lo spenderemo per loro, innanzitutto per migliorare la didattica".
Parole che segnano la cesura col passato, anche se il nuovo rettore è accreditato come l'uomo della continuità con l'ex rettore Guido Trombetti. Che gli passa il testimone dicendo: "Marrelli è un uomo di straordinario valore. Sono sicuro che sarà un grande rettore". Marrelli arriva al corso Umberto alle 17.30, in sella alla sua Vespa. Cinque minuti dopo, ecco l'applauso nell'aula De Sanctis, affollatissima, quando le schede per Marrelli superano il quorum necessario all'elezione. Il nuovo rettore finge d'esser colto di sorpresa: "Scusate, non ho la cravatta. E neppure la camicia". Il look dell'economista che se ne infischia dell'etichetta. E che non rinuncia alla sua Marlboro, anche se lo attendono per la proclamazione. L'economista che dovrà vedersela, per i prossimi 4 anni, con i continui tagli, con l'assestamento di bilancio chiesto dal Ministero, con un finanziamento da Roma che solo nel 2011 conterà 15 milioni di euro in meno. "Il bilancio dell'ateneo - ci tiene a precisare Marrelli, che nei mesi scorsi s'è fatto in quattro proprio per far quadrare i conti e scongiurare il commissariamento dell'università - è in equilibrio strutturale. Siamo pronti a far certificare il nostro bilancio, per dimostrarlo. Ma abbiamo pagato un prezzo elevato: abbiamo dovuto rinunciare a 1.170 persone in 3 anni. Un costo altissimo: alcuni erano docenti con competenze esagerate, tutte persone di grande valore. Ha significato perdere cultura".
Marrelli, docente di Scienza delle finanze ad Economia (facoltà che ha guidato dal '99 al 2005), presidente del Polo umanistico e dal 2000 presidente della Società italiana di economia pubblica, ha festeggiato in famiglia, ieri sera, dopo i brindisi in ateneo. "Ma da lunedì tutti al lavoro: presto presenterò squadra e comitato dei garanti. Garanti di cosa? Del codice etico di autoregolamentazione che ci daremo subito"
A presto ci sarà anche l'elezione del presidente della nostra facoltà. Vi terremo informati!
Qui l'articolo originale.
|